letterina 20121222

 

Ci vuole la fede

Forse quella notte il cielo d’Oriente era particolarmente blu e terso.
Primavera sicuramente. Non si contavano le stelle. Troppe, come promesso ad Abramo. L’attesa che come profumo tutto impregnava aveva origini lontane.
Lei lo sapeva. Perché aveva letto, aveva creduto. E sapeva che qualcosa doveva prima o poi succedere. Doveva. Perché mai nelle storia della salvezza era accaduto che Dio lasciasse cadere il grido del suo popolo. E ancora una volta, come in Egitto, come a Babilonia, avrebbe risposto. Questa volta inviando il Messia.
Tutti se lo immaginavano nell’attesa, a modo loro. Chi come un uomo prode e vittorioso, un guerriero, chi come un politico, chi come una figura misteriosa ed enigmatica. Alcuni, pochi, ricordando le profezie di Isaia, come un Bambino.
Tra questi sicuramente la Vergine. Ci vuole la fede per immaginare che chi avrà potere di restituire la libertà, di sanare le ferite, di salvare dal peccato, di asciugare le lacrime, di rialzare i poveri e aprire le gabbie dei prigionieri verrà come un bambino. Ci vuole la fede. La fede della Vergine Maria.  
Se scorriamo il calendario, mese dopo mese, qual è il mese dedicato a Maria? Il mese di maggio? Ma gennaio inizia sotto la protezione della Madre di Dio, a febbraio la vediamo  salire al Tempio per la festa della presentazione, a marzo è visitata dall’Angelo, ad aprile è sul calvario con Cristo in croce, a maggio le apparizioni, a giugno il suo cuore Immacolato, a luglio come fiore bellissimo del Monte Carmelo, ad agosto assunta in cielo, a settembre la sua nascita e il suo nome, a ottobre come Regina del Rosario, a novembre la porta d’ingresso dell’avvento, a dicembre l’immacolata si prepara a partorire il Figlio:  Natale del Signore. La chiesa è innamorata della Vergine Maria perché in lei comprende se stessa e il cuore della propria missione: partorire figli e figlie alla vita nuova di Cristo. E ciascuno di noi, nella piccola esperienza di fede che vive, non giungerebbe alla meta senza la compagnia sicura e discreta di questa donna meravigliosa.  

Buon Natale del Signore, con sua mamma  
(e anche con il papà, che è un grande) 

 

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Capodanno

Epifania

letterina 20121215

 

Una lettera dal terremoto

Gentilissimi parrocchiani e parroco, Vi stiamo scrivendo dalla Parrocchia di Disvetro, una piccola frazione di Cavezzo (MO), epicentro del terremoto del 29 maggio. Scriviamo a voi perché come noi, avete per PATRONO SAN GIOVANNI BATTISTA.
Come parrocchia abbiamo perso tutto: la Chiesa del 1700, la canonica con le stanze per il catechismo, l’ex-asilo con il circolo ANSPI. Anche come comunità civile non siamo messi meglio: abbiamo perso le scuole e molte case coloniche.
Restano aperti un fornaio e una parrucchiera.
In Regione e in Diocesi purtroppo non se ne parla proprio di ricostruzione per Disvetro. Il nostro desiderio è arrivare ad avere il più presto possibile un luogo per celebrare la S. Messa alla domenica. Potrà essere una tensostruttura, un prefabbricato in legno, tutto dipenderà dagli aiuti che riusciremo ad avere.
Con l’avvicinarsi del S. Natale, dove si intensificano le iniziative caritative, vi chiediamo di provare a pensare concretamente a noi e al nostro progetto “UNA CHIESA PER DISVETRO”. Sul sito www.parrocchiacavezzo.it troverete notizie sull’unità pastorale Cavezzo Disvetro Motta e potete scrivere mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telef. Famiglia Pedrazzi Maurizio 0535-46678.
Vi alleghiamo alcune foto di come eravamo e come siamo ora.
Vi ringraziamo tantissimo per il tempo che ci avete dedicato. Vi ricorderemo nella preghiera in queste domeniche di avvento dove il nostro Patrono ci indicherà la strada giusta da seguire.

I parrocchiani di S. Giovanni Battista di Disvetro

col parroco Dallari Don Giancarlo


Riceviamo questa lettera proprio nella settimana in cui il Vangelo dell’Avvento è carico di domande: ”Che cosa dobbiamo fare”?, rivolte a Giovanni Battista da tutte le categorie di persone. E’ una provocazione che ci interpella. Vediamo cosa possiamo fare. Partiamo con 200€ delle signore dei ravioli, aggiungiamo ciò che ricaveremo dai “presepi del parroco” (che avevo pensato per la Casa di Comunità, ma qui c’è chi non ha più niente) e continueremo... con un Natale di solidarietà.

 

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Avvento 2012

Venite Adoremus

Ritiri dell'Avvento

Capodanno

   
   

letterina 20121208

 

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7 - I "TRE CROCIFISSI"

Nel pomeriggio del Venerdì Santo sulla collina del Calvario ci sono tre crocifissi: spettacolo tremendo e crudele agli occhi dei circostanti.  Ma agli occhi degli angeli, che vedono al fondo delle cose, è la raffigurazione più eloquente dell’intera vicenda umana. C’è appeso alla croce, il Figlio di Dio fatto uomo, che porta a compimento la sua missione e viene costituito così principio di rinnovamento del mondo. C’è il malfattore pentito che con un breve e intenso atto di fede, si assimila interiormente a Cristo e raggiunge una salvezza insperata. Ma c’è anche il malfattore ribelle che impreca contro Gesù.
Siamo tutti rappresentati in questa scena, in ciò che possiamo decidere e in ciò che non possiamo decidere. Possiamo decidere di credere, vale a dire di affidarci al disegno del Padre che ci vuole conformi all’immagine del figlio suo (Rm 8,29); e così, nelle nostre immancabili sofferenze, diventiamo in Gesù comprincipio della redenzione dell’universo. Ma purtroppo possiamo anche decidere di non credere perché siamo liberi di fronte all’atto di fede. Non siamo invece liberi di schiodarci dalla croce di un’esistenza che non è mai senza pena. Il Signore ci aiuti a scegliere bene. Allora il  Venerdì Santo sfocerà nella Pasqua di gioia e di gloria. Perché questa è la fede: ripercorrere sino in fondo, sino al lieto fine, la vicenda salvifica del Crocifisso Risorto.
 
* Su Liberi incroci, leggo: L'amministrazione di un Comune è roba seria: si deve parlare di soldi, lottizzazioni, Governo del Territorio, affari da maschi.
Per le donne è sempre "meglio l'uncinetto".
Mi permetto di evidenziare che le donne a Palazzago fanno tutto quello che i maschi vedono bene nelle loro case e in più partecipano anche alla celebrazione nei giorni feriali, fanno l’adorazione, puliscono e riordinano gli spazi comunitari, fanno i ravioli, sistemano i fiori, leggono, fanno e partecipano alla catechesi, si dedicano agli altri e amano. Bisognerebbe intendersi se coltivare il paese dell’anima è meno “maschio” che interessarsi della “cosa pubblica” . O comunque si può fare l’uno senza escludere l’altro. Alla fine, forse, sono proprio i “maschietti” di tutte le età a deficere...

 

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Avvento 2012

Venite Adoremus

Ritiri dell'Avvento

Merenda Anziani

Capodanno

letterina 20121201

 

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6 - Una speranza invincibile

Chi va in chiesa solo la notte di Natale, non si può certo definire un cristiano esemplare.  Però,  se  sta attento,  riceve  un  messaggio  che  è  la sintesi  di  tutto  ciò  che  all’uomo importa sapere: Vi è nato un salvatore (LC 2,11).
E’ grande la notizia che il cielo regala alla terra. Questo salvatore – dice ai pastori l’angelo – è il Cristo nostro Signore.
Di Gesù la cosa più elementare e più necessaria che bisogna sapere è che egli è il Salvatore: il Salvatore di tutti e quindi anche il mio. Questa prerogativa in lui è costitutiva e intrinseca: tanto è vero che il suo nome vuol dire il Signore salva. Ed è un nome che egli non porta a caso: è stato pensato e voluto direttamente da Dio. Ecco concepirai un figlio,  lo  darai  alla  luce  e  lo  chiamerai  Gesù.  (Mt  1,21).  Dal  segreto  dell’eterna  vita divina, il Creatore ha pensato a Cristo come a uno che può e vuole salvare tutti; e a me, come  a  qualcuno  che,  se  non  si  opporrà,  sarà  infallibilmente  salvato  da  lui.  Nessuna paura,  dunque  e  nessun  avvilimento  può  togliermi  più  la  speranza.

Cardinal Giacomo Biffi

 

...e l'Avvento

 

In questo anno della fede (vd porta) stiamo camminando con il tema della fraternità  (vd Lettera del Vescovo), sottolineando l’originalità di ciascuno (tornino i volti). L’itinerario di Avvento-Natale evidenzia queste dimensioni, intorno alla chiamata ad essere corpo (Chiesa, Fraternità…), accogliendo il corpo di Dio che si fa carne in Gesù. C’è un “luogo” in cui queste due realtà si incontrano? Sì, è l’Eucarestia: corpo di Gesù, corpo che fa la Chiesa. Accogliere il Natale è lasciare che questa verità ci interpelli e scoprire che, mentre noi ci decidiamo per Lui, Lui ci ha già preceduto (Incarnazione). Ecco allora il titolo dell’Avvento-Natale:   Da  porta (quella  della  chiesa,  ma  anche  della  vita  che viene  alla  luce) a  porta (quella del tabernacolo, luogo dell’Eucarestia). E’ la porta  d’oro.  Un  Angelo,  collocato  sopra  il  tabernacolo,    ci  ricorderà  questo, mettendo in risalto anche la porticina.

 

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Avvento 2012

Venite Adoremus

Ritiri dell'Avvento

Pizzata Ado

Festa dell'Immacolata

Merenda Anziani

Capodanno

letterina 20121124

Specchio

In  questa  Domenica  di  Cristo  Re,  ultima  dell’anno  liturgico  2011-2012,  ci  prendiamo  una  pausa  nell’ABC  della  fede.    
Pensando al Vangelo, attraverso una favola, guardiamo alla verità.


Una donna in un bazar vide un bellissimo specchio antico dal costo misero di un  dollaro. “Come mai costa così poco?” chiese al negoziante. “Perché ogni volta che  uno si specchia, nello specchio compare una verità su quella persona”.
“Bellissimo!” pensò la donna.
Subito lo provò e sullo specchio apparve :”Ricca donna texana”.
Lo comprò felicissima e se lo portò a casa. Tutta entusiasta lo fece provare alle sue amiche. Ma non andò come lei pensava.
Con la prima :”Ha rubato al negozio la biancheria intima che indossa”. L’amica si indignò e non volle più vederla.
Con la seconda :”E’ più vecchia di cinque anni di quello che dice”.
Questa si offese e pretese le sue scuse.
Con un’altra:” Ci sta provando con tuo marito”, anche con questa l’amicizia si ruppe subito. Allora la donna, visto che perdeva tutte le amiche, prese lo specchio e lo ruppe. Rompendosi, sullo specchio apparve la scritta :”Donna che preferisce l’approvazione alla verità”.


La verità fa liberi e fa vivere. Ma ha un... discreto prezzo!

 

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Ritiri dell'Avvento

Festa dell'Immacolata

Pizzata Ado

letterina 20121117

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5 - La "Democrazia dello Spirito"

Gesù ha detto: Ti benedico, o Padre Signore del ciclo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25). I “sapienti” e gli “intelligenti” di cui parlava erano gli intellettuali del suo popolo, ed erano soprattutto di Bibbia, di legge mosaica, di questioni teologiche. Essere uomini di cultura, dunque, anche religiosa, non privilegia nell’itinerario di fede. Anzi, i piccoli, cioè i semplici che non hanno la mente ingombra di tante nozioni e di tanti problemi, in questo campo sono perfino avvantaggiati. Ciò che davvero agevola il credere, vale a dire l’accogliere l’iniziativa manifestativa e salvifica del Padre, è: 

*Avere l’animo abitualmente orientato a scegliere il bene (anche quando costa) e a rifiutare il male (anche quando è comodo e vantaggioso);
*Ricercare con sincerità ciò che è retto anche contro i propri interessi terreni.
E questo è possibile anche in chi non ha studiato e non ha avuto il tempo e modo di fare ricerche storiche o filosofiche. Questa è per così dire la “democrazia dello Spirito”, ed è la norma che vige nel regno dei cieli. Addirittura si piò dire che sia già arrivato a una fede sostanziale anche chi crede di non credere, ma è sul serio disposto ad impegnarsi e a sacrificarsi per la giustizia e la verità.
Perciò Gesù afferma: Chi fa la verità viene alla luce (Gv 3,2).


Tra i 90.00 kg di vestiario raccolti in bergamasca con i sacchi gialli della Caritas, c’erano anche quelli raccolti tra noi e nelle borse della spesa che saranno  distribuite  dal  Centro  di Primo  Ascolto  del  Vicariato  a  Mozzo,  ci  saranno anche  i  viveri  raccolti  tra  noi.  Non  ci  saranno  ovviamente  quelli  scaduti (qualcuno  ancora  prende  l’occasione  per  liberarsi  delle  giacenze  scadute)  e non ci sarà -purtroppo- l’impegno dei troppi assenti alla raccolta (leggi 3 media,  adolescenti,  adulti…).  Vi  ricordate  che  saranno  i  poveri  a  “giudicarci”?
Vi  ricordate  del  bicchiere  d’acqua  dato  con  amore?    
Grazie comunque al bel gruppo di persone che ha dato tempo, mezzi e braccia per  la raccolta di S. Martino (che c’è tutti gli anni a novembre e che, spero, entri non solo nel calendario,  ma anche nel cuore).     

E grazie a chi ha dato.

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