Tiatira

Per una chiesa che ha ceduto al compromesso

 

Dall'Apocalisse di S. Giovanni Apostolo
All'angelo della Chiesa che è a Tiatira scrivi:
Così parla il Figlio di Dio, Colui che ha gli occhi fiammeggianti come fuoco e i piedi simili a bronzo splendente. Conosco le tue opere, la carità, la fede, il servizio e la costanza e so che le tue ultime opere sono migliori delle prime. Ma ho da rimproverarti che lasci fare a Gezabele, la donna che si dichiara profetessa e insegna e seduce i miei servi, insegnando a darsi alla prostituzione e a mangiare carni immolate agli idoli. Io le ho dato tempo per convertirsi, ma lei non vuole convertirsi dalla sua prostituzione. Ebbene, io getterò lei in un letto di dolore e coloro che commettono adulterio con lei in una grande tribolazione, se non si convertiranno dalle opere che ha loro insegnato. Colpirò a morte i suoi figli e tutte le Chiese sapranno che io sono Colui che scruta gli affetti e i pensieri degli uomini, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere. A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana - come le chiamano -,  a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò. Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere, darò autorità sopra le nazioni; e governerà con scettro di ferro, come vasi di argilla si frantumeranno, con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

 

 

Filadelfia

Mino Marra
 Tempera su tavola
 Novembre 2003

 

Uno squarcio, una porta il mistero si è fatto storia: “La forza della tua destra mi sostiene”.
   Una città, piccola ma fedele: filadelfia o gerusalemme nuova?
Filadelfia e gerusalemme ogni città che custodisce la parola con perseveranza.
   Linee e colori: originalità e apertura per una risposta che si rinnova ogni giorno: non è questa “fedeltà”?
   Una colonna nel tempio vivo: l’uomo custodito dal suo dio, fondamento della famiglia umana.
   Un angelo catapultato sulla terra:
 una parola per te: ecco la chiave della storia.

Ecco la chiave della tua storia.


 

 Scheda Ragazzi

 

Tiatira

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Notizie storiche

Tiatira era una piccola città che non aveva una particolare importanza dal punto di vista commerciale dal momento che «subiva» la presenza di città meglio ubicate e più ricche, quali Smirne ed Efeso. D’altro canto, però, i suoi abitanti erano molto industriosi, al punto che avevano formato numerose corporazioni di artigiani, tra cui: fornai, tintori, conciatori, sarti, vasai, tessitori, calzolai, fonditori (artigiani specializzati nel lavoro del bronzo e del rame).
Anche dal punto di vista religioso non erano diffusi i templi e i culti già visti nelle altre grandi città. Si noti che l’appartenenza alle summenzionate corporazioni comportava la partecipazione a riunioni e banchetti, che avevano sempre anche un carattere religioso pagano (i cosiddetti banchetti «sacri»). Possiamo ipotizzare la presenza di una colonia giudaica, dal momento che Lidia, la commerciante di porpora convertitasi a Filippi, era una timorata di Dio della città di Tiatira (Atti 16,14).


Esame della situazione

Bronzo lucente.Abbiamo visto nell’introduzione che questa caratteristica indica la stabilità e la fermezza del Signore (1,15). Forse non è un caso che venga scelta questa caratteristica proprio per presentarsi a una comunità inserita in un mondo che conosce molto bene la fusione e la lavorazione di tale metallo. Anche i cristiani, spiritualmente, devono avere i piedi come bronzo lucente!
Io conosco... Questa espressione è comune a tutte le lettere e indica la onniscienza di Cristo sull’operato di ogni chiesa, nel bene e nel male.
Nel caso di Tiatira le opere vengono descritte nel dettaglio: amore, fede, servizio e costanza. E addirittura sono incrementate nell’ultimo periodo!
Soffermiamoci sui singoli aspetti:
•  Amore: nei rapporti fraterni, e verso Dio (1 Giovanni 4,21).
•  Fede: ascolto e pratica della Parola (Romani 10,17 e 12,2) e cristianesimo vissuto in prima persona.
•  Servizio: lavoro nella vigna, attività e spirito di iniziativa di ogni singolo membro.
•  Costanza: probabilmente dovuta alla prova. Le opere e la crescita spirituale non devono essere un optionaldi un momento, ma un lavoro costante.
Iezabel. Era la moglie fenicia del re di Israele Achab. La sua forte personalità influenzò negativamente le scelte del marito, assieme al quale:
•  importò il culto a Baal (1 Re 16,31-33);
•  perseguitò ferocemente i profeti (1 Re 18,4.13);
•  ne assunse di suoi (falsi) a corte (1 Re 18,19);
•  perseguitò anche il grande Elia (1 Re 19,1-3).
Nel nostro contesto possiamo identificare Iezabel con una persona reale, che crea una sua «scuola» nella chiesa, insegnando dottrine e pratiche immorali (gnosticismo libertino, banchetti sacri, contaminazione con la religiosità del posto, idolatria). Si trattava di una profetessa presunta che aveva l’autorità per insegnare e che aveva fatto un certo numero di seguaci all’interno della chiesa.
Ma il giudizio di Cristo sta per arrivare puntuale: il tempo per il suo ravvedimento è scaduto ed ora arriva la condanna. Sofferenza, malattia e morte stanno per colpire la “profetessa” e i suoi seguaci. Il Signore ha dimostrato di saper colpire gli uomini anche in questi modi, dimostrando che la debolezza spirituale può essere la causa della sofferenza fisica (Atti 5,5.10; 12,23; 1Corinzi 11,28-30). Lo scopo è quello di insegnare e di ammonire anche gli altri fratelli; infatti...
Tutte le chiese...Questo giudizio servirà da esempio per tutte le altre comunità destinatarie delle lettere! Ciò testimonia che gli eventi negativi (ma anche quelli positivi) non solo hanno un peso per la comunità che li vive in prima persona, ma servono da ammonimento anche per le altre. Il regno non è una singola chiesa, ma l’insieme di tutti i cristiani!
Come si vedrà per la chiesa di Sardi, anche qui ci sono dei fratelli “in vesti bianche”, cioè in controtendenza rispetto all’andazzo negativo della comunità. A costoro il Signore non chiede altro che di resistere! Non sempre il cristiano è tenuto a combattere e ad attaccare il male (dipende dalle concrete circostanze): a volte deve solo preoccuparsi di salvare, di preservare quanto di buono ha ottenuto fino a quel momento: nel contesto di Tiatira questo era sufficiente per vincere! Rimane solo un interrogativo: perché Cristo non ordina ai cristiani integri di andarsene? Non era forse più semplice che tener duro in mezzo a tanta zizzania?
Non conosco la risposta, ma posso supporre che ci sono situazioni in cui resistere e tenere duro può rivelarsi utile per il momento in cui le cose cambieranno: allora la buona testimonianza potrà aiutare a ravvedersi coloro che si sono sviati dalla Verità (2Timoteo 2,25-26).
A chi vince... I simboli sono quelli riguardanti profezie messianiche (Numeri 24,15-19 e Salmi 2,6-9). E’ come se Cristo dicesse «Chi vince regnerà con me!»