È Natale. Natale è Gesù. Natale è la sua fede in noi e la nostra fede in lui …
Il Tempo che precede il Natale è quello giusto per fare memoria della vicinanza di Dio, che è sceso tra noi sulla Terra. Isaia chiede a Lui di avvicinarsi ancora: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19).
La vita lo sappiamo non è una passeggiata, la vita dà molto per chi la sa cogliere, ma bisogna ripartire dall’inizio. E ripartire dall’inizio vuol dire ripartire dal bene, da un gesto di amore. C’è un modo bellissimo per nascere di nuovo: occuparsi di qualcuno che non siamo noi.
Avvento breve e veloce più che mai quest’anno, se pensiamo che la quarta domenica (e settimana) si riduce alla sola vigilia del 24 dicembre … Nonostante la “sinteticità” di questo tempo, vorrei incoraggiare noi adulti al cuore dell’Avvento che è LA PAROLA. Il Natale celebra con s. Giovanni “il Verbo che si è fatto carne”; la Parola che diventa Persona, umanità, carne, storia in Gesù, Figlio di Dio, nato a Betlemme…
Siamo arrivati al termine di un altro anno liturgico. Domenica prossima, iniziando il tempo d’Avvento, intraprenderemo con tutta la Chiesa il nuovo anno per il nostro cammino di fede che ci conduce al Natale di Dio fatto uomo in Gesù di Nazareth, attraverso quello che è il mistero dell’Incarnazione.
Lasciamo spazio alla seconda parte dell’omelia che l’Arcivescovo Metropolita di Milano mons. Mario Delpini ha pronunciato lunedì 6 novembre a Burligo, per la festa di S. Carlo