Dall’Assemblea Pastorale di Comunità …

Dall’Assemblea Pastorale di Comunità …

L’assemblea pastorale di comunità è stato un momento significativo nel quale ho raccontato i miei primi passi con voi, dicendo grazie, e orientando un cammino che da secoli si sta facendo in queste nostre parrocchie. Mi sembra importante focalizzare queste attenzioni, tra le tante, che sono state considerate.

La prima. L’oratorio ha ripreso “il volo”, dopo la pandemia. E’ un tempo importante da educare e da alimentare. Non volgiamo perdere tempo pertanto. Le diverse e articolate proposte vogliono aiutare il cammino dei ragazzi e dei giovani che credono in questa esperienza. Non è solo aggregazione, non è solo divertimento, ma è anche formazione, lavori di gruppo, preghiera, ascolto della parola di Dio, disponibilità e carità. L’anniversario del 65° di costruzione dell’oratorio deve intensificare, così come stiamo facendo, questo lavoro!

La seconda. La pastorale legata ai malati, ai sofferenti e agli anziani. Non è un aspetto del cammino pastorale che riguarda solo i preti, ma la comunità. E’ importante che ciascuno faccia la sua parte, sia per l’oratorio come per la visita a chi è malato o anziano. Con don Andrea ci stiamo organizzando perché gli sforzi per sostenere il cammino di queste due anime (pastorale giovanile e pastorale dei malati) non vengano trascurate. Per quanto mi riguarda, con gli animatori, le catechiste e i volontari cercherò di seguire maggiormente il cammino dell’oratorio, don Andrea quello dei malati e degli anziani. E’ chiaro che anche io, periodicamente, manterrò la visita ai malati. Colgo inoltre l’occasione per ricordare che ci sono le ministre dell’Eucaristia disponibili per portare la comunione la domenica!

Terzo aspetto. Un appunto sui cortei dei funerali, come ho scritto sull’agenda pastorale distribuita in tutte le famiglie (vi invito alla lettura) e come ho precisato in assemblea. E’ cambiata la modalità commiato: molti dei nostri cari vengono collocati nelle case del commiato e non più nella propria abitazione, quasi tutti i defunti dopo le esequie vengono portati al tempio crematorio, i familiari (alla luce anche della pandemia) non chiedono più il corteo. Da questo e anche per altre motivazioni, con il Consiglio Pastorale ci siamo orientati a sospendere i cortei funebri, anche per ovviare a “differenziazioni celebrative”: qualcuno sì, qualcuno no. Senza dimenticare (lo dico per esperienza!) che durante i cortei quasi nessuno prega o risponde anche solo al rosario. O una comunità accompagna i propri cari con fede e con la preghiera o non ha senso... In questa scelta è chiaro che non c’è alcuna imposizione: è un orientamento. Se qualcuno chiede non ci si oppone, che si tenga presente, comunque, della realtà (pastorale e non solo) mi sembra importante e doveroso! Riteniamo più significativa invece questa nuova proposta: mezzora prima della celebrazione del funerale il defunto viene portato in chiesa per la preghiera del rosario, tenendo presente che anche nella casa del commiato c’è la veglia di preghiera con i familiari aperta alla comunità.

Scusate queste precisazioni, ma sono doverose per un cammino di comunità sempre più pastorale, animato dal Vangelo e dall’entusiasmo di tante persone che si danno da fare per il “bene comune” di fede e di comunità tra noi. Sia io che don Andrea, rimaniamo a disposizione per qualsiasi cosa. Siamo qui con voi e per voi. Buon cammino a tutti.

d. Angelo

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