Ricordo una filastrocca che mi recitava la nonna Elisabetta quand’ero bambino: <<Gigi cerca il suo berretto, dove mai l’avrà cacciato? Nei cantucci, sotto il letto? Cerca, sbuffa, smania, pesta, poi s’accorge che l’ha in testa>>. Che sia così anche per la fede? Crediamo d’averla perduta e invece ce l’abbiamo nascosta in testa o nel cuore? Diventato un giovanotto, spesso discutevo di religione con questa mia nonna contadina e, da sciocco saputello, la interrogavo su cosa capivano i contadini delle orazioni pronunciate in latino. Cosa vuol dire <<Nunc et in hora…?>>. E allora lei, pazientemente, mi raccontava la storia di una bambina rimasta orfana. Il padre si era risposato e la matrigna, che aveva già una figlia, non amava la figliastra al punto che nella sua perfidia, per privarla dell’amore di Dio, le insegnava apposta a pregare con parole senza senso, ma che la piccola orfanella recitava con tutto il suo cuore: <<Tira so ‘l sacol. Met so ‘l sacol…>> <<Tira su lo zoccolo, metti giù lo zoccolo…>> Una assurda tiritera. Ma la piccola innocente pregava con tutto l’ardore della sua devozione che contava più delle parole. Proprio come i poveri contadini che non conoscevano il latino. E concludeva: <<Così, per la sua fede, quella bambina si guadagnò il paradiso…>>. Poi mi ammoniva: <<E’ inutile che cerchi di confondermi: io credo come ho sempre creduto…>>. Ogni tanto riascolto nel ricordo le voci delle donne che recitano il rosario della sera. Sono soprattutto voci femminili. Il rosario è l’invocazione di tutte le madri rivolto alla Madre di Gesù: <<Perché- mi diceva ancora la nonna- se la Madonna chiede una grazia a Suo figlio Gesù, Lui non gliela può negare>>. Sull’onda di questo ricordo ho voluto consultare l’enciclopedia per avere notizie sull’origine della preghiera del rosario: 'Preghiera collettiva per le persone incolte a partire dal secolo XII.' Cara Chiesa di quegli intellettuali che hanno sempre risposte pronte per qualsiasi quesito, perché non chiedi a costoro a chi parla più volentieri il Signore creatore dei cieli e della terra? E dunque? <<Nunc et in hora…>>
Da Ermanno Olmi : Lettera a una chiesa che ha dimenticato Gesù.
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