letterina 20120714

Poi e mai

Durante il CRE abbiamo inserito alcuni accorgimenti per aiutare i bambini, i ragazzi e gli adolescenti a non dimenticare la messa festiva e la “visita” alla chiesa, con un tagliandino su cui segnare l’orario, la chiesa della messa partecipata, con alcune semplici domande sul Vangelo e con delle locandine con la foto della porta laterale della chiesa -quella che dà sull’Oratorio- in una successione che trasmette l’idea di una porta che si spalanca.
Sono accorgimenti, appunto, attenzioni, sensibilità che vogliono aiutare anche le famiglie a non tralasciare la dimensione spirituale dell’esistenza, proprio nel periodo in cui si ha più tempo. Quante volte abbiamo ricordato che la messa va oltre la catechesi, anche se, come sono strutturati i tempi di entrambi lungo l’anno catechistico, lo fanno pensare. Cioè, i ragazzi normalmente vanno alla catechesi e poi alla messa (sia alla Beita, il sabato che in Parrocchia la Domenica), ma nell’estate?
Nell’estate deve per forza essere maggiormente presente la famiglia: per nove mesi (proprio quanti ne servono per far venire alla luce un bimbo) è la Comunità a garantire e sollecitare questo impegno (con i catechisti, gli itinerari, le diverse proposte, i don che rompono…) ; per gli altri tre dovrebbero essere i papà, le mamme, i nonni...Come? Guardando ad esempio gli orari delle messe quando si va in vacanza, cercando di programmare i tempi del fine settimana pensando anche alla celebrazione, facendo presente quando si arriva alla Domenica sera senza: “però oggi abbiamo dimenticato la messa…”, leggendo insieme una pagina di Vangelo quando proprio non si è trovata una chiesa (!), andando insieme in un giorno feriale, non perché questa sostituisca quella domenicale, ma per sottolinearne l’importanza. Insomma, come ci si dà da fare per tempo per trovare parchi, piscine, ristoranti, fiere, divertimento...anche attraverso internet, perchè lasciare il Signore come fanalino di coda? E non mi sta bene che si dica che anche “dalle altre parti è così, lasciamo correre, andremo quando riusciremo, che male c’è, bisogna riposare, un po’ di libertà almeno d’estate…” perché la strada del “poi” porta nel paese del “mai”.

 

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